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L'Eremo di San Viviano o Viano ( Campocatino - Vagli di Sopra)

L'Eremo di San Viviano 

L’eremo di San Viano
Un sentiero montano segnalato e di facile accessibilità conduce in quarantacinque minuti da Campocatino all’Eremo di San Viano o del Beato Viviano, incastonato nell’anfratto di un’alta parete rocciosa a strapiombo sull’Arnetola. Vi si può accedere dopo aver ritirato la chiave presso il Centro Visite del parco della Apuane.

Il piccolo eremo è completamente scavato nella roccia e parla di una spiritualità forse lontana dai nostri tempi ma in grado di affascinare ancora oggi.
Poco si sa di San Viano o Viviano, che pare sia un santo più nell’immaginario popolare che nei registri della chiesa.
Le leggende locali parlano di un uomo deforme che sarebbe fuggito dall’Emilia insieme alla moglie per evitare una persecuzione. Giunto nei pressi delle Apuane, si dedicò con umiltà e rassegnazione a un impegnatissimo lavoro nei campi, lavorando prima come garzone e scegliendo via via luoghi sempre più solitari dove vivere.Dapprima si fermò infatti nel villaggio di Castagnora, presso le pendici della Tambura, per rifugiarsi infine proprio nel luogo in cui sarebbe sorto il piccolo eremo. Deriso dalla gente per la sua deformità, accettava ogni tipo di offese con serenità e dolcezza e, divenuto con il tempo incapace di lavorare i campi, pare si rinchiudesse sempre di più in una fortissima spiritualità e nella riflessione
religiosa. Si attribuiscono a lui numerosi miracoli, come quello secondo cui un cavolo si sarebbe materializzato sulla sua mensa per sfamare il santo ormai incapace di lavorare.
Quando, molti anni dopo la sua morte, il corpo di
Viano sarebbe stato ritrovato, gli abitanti di Vagli di Sopra cominciarono a venerarlo e costruirono l’eremo in suo ricordo nel luogo in cui aveva vissuto gli ultimi giorni della sua vita.
La domenica successiva al 22 di maggio, la popolazione celebra San Viano, portando in processione la statua di legno del santo, dall’eremo fino alla piccola chiesa della conca di Campocatino, dove viene onorata.
Con la seconda domenica di settembre poi, la statua, sempre in processione, ritorna all’eremo.

Rif. http://www.toscanaeturismo.it/info_toscana/un_eremo_sospeso_nel_vuoto-226.html







































































Legata alla leggenda di San Viano vi è quella del cavolo di San Viano.

Si tratta di un cavolo selvatico alimentare, piuttosto raro; la tradizione vuole che sia stato Dio stesso a farlo germinare intorno al luogo dove si trovava Viano, per fare in modo che potesse così alimentarsi. Oggi nella zona di Campocatino, vicino alle case, il cavolo viene coltivato per impetrare la protezione di San Viano.





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