Nicciano
Il borgo di Nicciano, fu sede di un’importante castello medievale, che ricoprì un ruolo di primo piano nel sistema difensivo dell’alta Garfagnana, ubicato lungo l’antica via che conduceva ai valichi di Minucciano e del monte Tea, da quel piccolo colle sopra il quale si ergeva, poteva offrire un valido sbarramento difensivo in caso di incursioni ostili provenienti dalla Lunigiana. A Nicciano come nella maggior parte dei castelli vicini regnarono i Conti di Gragnana (consorti dei Malaspina), verso la fine del XIII secolo, Lucca dopo vari tentativi riuscì ad assoggettare per alcuni anni l’intera valle, ma giunti al 1315 Spinetta Malaspina riconquistò provvisoriamente l’antichi domini del suo casato, quattro anni dopo il grande condottiero di Lucca Castruccio Castracani mosse guerra allo Spinettta (alleato di Firenze) e dopo aver riportato una serie di vittorie, Nicciano e altre “Terre” dei Malaspina ritornarono sotto le insegne lucchesi, ma alla sua morte lo Spinetta dopo aver riconquistata la Lunigiana, chiese ed ottenne dall’Imperatore Ludovico il Bavaro, la riconferma dell’investitura Imperiale sulla Vicaria di Camporgiano, vecchio privilegio avuto in passato dall’Imperatore Arrigo VII, così il borgo ritornò sotto i Malaspina, ma in seguito agli eventi bellici e politici che si susseguirono negli anni successivi in Garfagnana, i Malaspina furono costretti a vendere alcune delle sue “Terre” fra le quali Nicciano ai fiorentini. Verso la metà del XV secolo, molte “Terre” della Garfagnana compreso Nicciano, stanche delle continue lotte fra lucchesi, pisani e fiorentini chiesero protezione al Duca di Ferrara, gli estensi (Marchese Niccolò III D’Este) acconsentirono e per amministrare queste nuove “Terre” (83) istituirono la Provincia Estense della Garfagnana e Nicciano rimase sotto la giurisdizione della Vicaria Estense di Camporgiano. Ai primi del 1600 si riaccese in Garfagnana la guerra fra i lucchesi e gli estensi, i primi schierati a Minucciano la sera dell’8 maggio 1603, invasero la Vicaria Estense di Camporgiano assaltando alcune “Terre” fra le quali Cortia, gli uomini di Nicciano accorsero prontamente in aiuto di Cortia, ma dopo esser stati respinti subirono la vendetta dei lucchesi, che per ritorsione saccheggiarono anche Nicciano, dopo una serie di battaglie svoltesi in tutta la Garfagnana gli estensi riuscirono a respingere i lucchesi e ha riprendersi le loro “Terre”, che terranno fino all’Unità d’Italia eccetto dei brevi periodi (Principato lucchese di Elisa Baciocchi e quello della Repubblica Cisalpina). Nel 1580, all’interno della chiesa di Nicciano intitolata a S.Matteo fu ucciso il suo rettore, la chiesa interdetta immediatamente ai divini uffizi, venne riconsacrata successivamente dal Vescovo di Lucca Alessandro I Guidiccioni. Rif.http://www.contadolucchese.it/Piazza_al_Serchio.htm
Il borgo di Nicciano, fu sede di un’importante castello medievale, che ricoprì un ruolo di primo piano nel sistema difensivo dell’alta Garfagnana, ubicato lungo l’antica via che conduceva ai valichi di Minucciano e del monte Tea, da quel piccolo colle sopra il quale si ergeva, poteva offrire un valido sbarramento difensivo in caso di incursioni ostili provenienti dalla Lunigiana. A Nicciano come nella maggior parte dei castelli vicini regnarono i Conti di Gragnana (consorti dei Malaspina), verso la fine del XIII secolo, Lucca dopo vari tentativi riuscì ad assoggettare per alcuni anni l’intera valle, ma giunti al 1315 Spinetta Malaspina riconquistò provvisoriamente l’antichi domini del suo casato, quattro anni dopo il grande condottiero di Lucca Castruccio Castracani mosse guerra allo Spinettta (alleato di Firenze) e dopo aver riportato una serie di vittorie, Nicciano e altre “Terre” dei Malaspina ritornarono sotto le insegne lucchesi, ma alla sua morte lo Spinetta dopo aver riconquistata la Lunigiana, chiese ed ottenne dall’Imperatore Ludovico il Bavaro, la riconferma dell’investitura Imperiale sulla Vicaria di Camporgiano, vecchio privilegio avuto in passato dall’Imperatore Arrigo VII, così il borgo ritornò sotto i Malaspina, ma in seguito agli eventi bellici e politici che si susseguirono negli anni successivi in Garfagnana, i Malaspina furono costretti a vendere alcune delle sue “Terre” fra le quali Nicciano ai fiorentini. Verso la metà del XV secolo, molte “Terre” della Garfagnana compreso Nicciano, stanche delle continue lotte fra lucchesi, pisani e fiorentini chiesero protezione al Duca di Ferrara, gli estensi (Marchese Niccolò III D’Este) acconsentirono e per amministrare queste nuove “Terre” (83) istituirono la Provincia Estense della Garfagnana e Nicciano rimase sotto la giurisdizione della Vicaria Estense di Camporgiano. Ai primi del 1600 si riaccese in Garfagnana la guerra fra i lucchesi e gli estensi, i primi schierati a Minucciano la sera dell’8 maggio 1603, invasero la Vicaria Estense di Camporgiano assaltando alcune “Terre” fra le quali Cortia, gli uomini di Nicciano accorsero prontamente in aiuto di Cortia, ma dopo esser stati respinti subirono la vendetta dei lucchesi, che per ritorsione saccheggiarono anche Nicciano, dopo una serie di battaglie svoltesi in tutta la Garfagnana gli estensi riuscirono a respingere i lucchesi e ha riprendersi le loro “Terre”, che terranno fino all’Unità d’Italia eccetto dei brevi periodi (Principato lucchese di Elisa Baciocchi e quello della Repubblica Cisalpina). Nel 1580, all’interno della chiesa di Nicciano intitolata a S.Matteo fu ucciso il suo rettore, la chiesa interdetta immediatamente ai divini uffizi, venne riconsacrata successivamente dal Vescovo di Lucca Alessandro I Guidiccioni. Rif.http://www.contadolucchese.it/Piazza_al_Serchio.htm
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