Ghivizzano Castello o Alto ( 202 m.S.l.m.)
L’origine abitativa, della media valle del Serchio, risale ai tempi dei Liguri-Apuani, unici abitanti della Garfagnana, fino all’arrivo dei romani, che in quel tempo facevano base a Pisa, nel tentativo di sottometterli, i romani furono costretti a più spedizioni e solo nel 180 a.C. riuscirono a sconfiggerli, lo storico Tito Livio racconta, che per stroncarne la forte resistenza, i romani furono costretti a deportare l’intera popolazione, ne deportarono ben 47 mila. a Taurasi nel Sennio. Intorno al 177 a.C i romani, inviarono una colonia a occupare le nuove terre e a difesa del territorio conquistato, costruirono dei campi militari”Castra”, in punti strategici, tra i quali Ghivizzano. Il nome Ghivizzano infatti deriva dal latino 'Clavis' cioè 'chiave' per la posizione strategica in cui si trovava. Quindi: Clavis Clavidianu, Glavezzano e poi Ghivizzano.
A causa della scarsa documentazione, non sappiamo quando venne costruita la prima fortificazione in muratura, il documento più antico ritrovato è del 983, quando il feudo della Pieve di Loppia (a cui apparteneva Ghivizzano), venne dato in affitto, dal Vescovo di Lucca Teudogrimo alla famiglia longobarda dei Ronaldinghi e dalla loro venuta, iniziamo a trovare dei documenti, che attestano l’esistenza di una rocca e di una torre, in muratura.
La famiglia dei Rolandinghi, per vie ereditarie, fu sostituita in seguito, dalla famiglia dei Bizzarri e poi dagli Antelminelli, che per molti anni conservarono il dominio dell'area di Coreglia, non sempre pacificamente, dovendo difendersi spesso dagli assalti dei Fiorentini, sempre interessati al suo possesso.
Nel 1272, tutta la zona passò sotto la giurisdizione di Lucca e Ghivizzano divenne uno dei 36 paesi che formarono la Vicaria di Coreglia
Ai primi del 300, Castruccio Castracane degli Antelminelli divenuto signore di Lucca per difendere la Garfagnana, ristrutturò diverse fortificazioni, fra le quali la rocca di Ghivizzano. Ristrutturò l’intera rocca, compresa la torre e vi costruì accanto una caserma, denominata “la Casa del Capitano del Popolo”, per ospitare la guarnigione, circa 40 soldati, cinse l’intero borgo con delle mura (lungo via Sossala ,cioè sub-sala, 'sotto la sala', possiamo ancora notare le feritoie per l’appostamento dei balestrieri ) e costruì un palazzo, le cui mura ospiteranno nei secoli personaggi illustri, come Francesco Castracane, Paolo Giunigi e Francesco Sforza, oggi dopo alcuni anni di abbandono e incuria, una parte del palazzo è stato acquistato e ristrutturato, dall’ultima discendente dei Buonvisi, antica famiglia nobile lucchese.
La Torre o 'Torre di Guardia', alta 25 metri, era coronata originariamente da otto merli, quello centrale di ogni lato oggi è scomparso. La torre, si erge su tre piani con finestre ad arco romanico,
il piano terra, veniva adibito a magazzino e dimora per le guardie, non comunicante internamente con i piani superiori, al primo piano a zona giorno, vi era un camino, e il secondo piano a zona notte.
Alla morte di Castruccio, nel castello subentrò un altro Antelminelli, Francesco Castracane, che prima di trasferirsi a Coreglia, vi abitò per alcuni anni, la moglie Giovanna nel 1336 e il figlio Filippo nel 1347, vi morirono, i loro corpi furono seppelliti nella chiesa della rocca.
Ai primi del 1400, il castello sotto la signoria di Paolo Giunigi, ebbe alcuni anni di pace, ma alla caduta del Giunigi, subì l’ultimo assedio e saccheggio della sua storia, ad opera di mercenari comandati da Niccolò Fortebracci , al soldo di Firenze.
Alcuni anni dopo un altro condottiero Francesco Sforza si impossessò del castello, ma questa volta i Ghivizzani all’arrivo delle sue truppe senza opporre resistenza gli aprirono le porte.
Con l’avvento delle armi da fuoco le difese vennero progressivamente smantellate e sul finire del 1500 Lucca, di nuovo padrona della fortezza, ritirò la guarnigione ed offrì in affitto la rocca a privati.
Rif. http://www.castellitoscani.com/italian/ghivizzano.htm
L’origine abitativa, della media valle del Serchio, risale ai tempi dei Liguri-Apuani, unici abitanti della Garfagnana, fino all’arrivo dei romani, che in quel tempo facevano base a Pisa, nel tentativo di sottometterli, i romani furono costretti a più spedizioni e solo nel 180 a.C. riuscirono a sconfiggerli, lo storico Tito Livio racconta, che per stroncarne la forte resistenza, i romani furono costretti a deportare l’intera popolazione, ne deportarono ben 47 mila. a Taurasi nel Sennio. Intorno al 177 a.C i romani, inviarono una colonia a occupare le nuove terre e a difesa del territorio conquistato, costruirono dei campi militari”Castra”, in punti strategici, tra i quali Ghivizzano. Il nome Ghivizzano infatti deriva dal latino 'Clavis' cioè 'chiave' per la posizione strategica in cui si trovava. Quindi: Clavis Clavidianu, Glavezzano e poi Ghivizzano.
A causa della scarsa documentazione, non sappiamo quando venne costruita la prima fortificazione in muratura, il documento più antico ritrovato è del 983, quando il feudo della Pieve di Loppia (a cui apparteneva Ghivizzano), venne dato in affitto, dal Vescovo di Lucca Teudogrimo alla famiglia longobarda dei Ronaldinghi e dalla loro venuta, iniziamo a trovare dei documenti, che attestano l’esistenza di una rocca e di una torre, in muratura.
La famiglia dei Rolandinghi, per vie ereditarie, fu sostituita in seguito, dalla famiglia dei Bizzarri e poi dagli Antelminelli, che per molti anni conservarono il dominio dell'area di Coreglia, non sempre pacificamente, dovendo difendersi spesso dagli assalti dei Fiorentini, sempre interessati al suo possesso.
Nel 1272, tutta la zona passò sotto la giurisdizione di Lucca e Ghivizzano divenne uno dei 36 paesi che formarono la Vicaria di Coreglia
Ai primi del 300, Castruccio Castracane degli Antelminelli divenuto signore di Lucca per difendere la Garfagnana, ristrutturò diverse fortificazioni, fra le quali la rocca di Ghivizzano. Ristrutturò l’intera rocca, compresa la torre e vi costruì accanto una caserma, denominata “la Casa del Capitano del Popolo”, per ospitare la guarnigione, circa 40 soldati, cinse l’intero borgo con delle mura (lungo via Sossala ,cioè sub-sala, 'sotto la sala', possiamo ancora notare le feritoie per l’appostamento dei balestrieri ) e costruì un palazzo, le cui mura ospiteranno nei secoli personaggi illustri, come Francesco Castracane, Paolo Giunigi e Francesco Sforza, oggi dopo alcuni anni di abbandono e incuria, una parte del palazzo è stato acquistato e ristrutturato, dall’ultima discendente dei Buonvisi, antica famiglia nobile lucchese.
La Torre o 'Torre di Guardia', alta 25 metri, era coronata originariamente da otto merli, quello centrale di ogni lato oggi è scomparso. La torre, si erge su tre piani con finestre ad arco romanico,
il piano terra, veniva adibito a magazzino e dimora per le guardie, non comunicante internamente con i piani superiori, al primo piano a zona giorno, vi era un camino, e il secondo piano a zona notte.
Alla morte di Castruccio, nel castello subentrò un altro Antelminelli, Francesco Castracane, che prima di trasferirsi a Coreglia, vi abitò per alcuni anni, la moglie Giovanna nel 1336 e il figlio Filippo nel 1347, vi morirono, i loro corpi furono seppelliti nella chiesa della rocca.
Ai primi del 1400, il castello sotto la signoria di Paolo Giunigi, ebbe alcuni anni di pace, ma alla caduta del Giunigi, subì l’ultimo assedio e saccheggio della sua storia, ad opera di mercenari comandati da Niccolò Fortebracci , al soldo di Firenze.
Alcuni anni dopo un altro condottiero Francesco Sforza si impossessò del castello, ma questa volta i Ghivizzani all’arrivo delle sue truppe senza opporre resistenza gli aprirono le porte.
Con l’avvento delle armi da fuoco le difese vennero progressivamente smantellate e sul finire del 1500 Lucca, di nuovo padrona della fortezza, ritirò la guarnigione ed offrì in affitto la rocca a privati.
Rif. http://www.castellitoscani.com/italian/ghivizzano.htm
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