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La Pieve di Loppia ( S. Maria)

La Pieve di Santa Maria a Loppia

È da circa 950 anni che la pieve di Loppia è stata fondata, la sua storia comincia verso l’anno1000. In quel tempo si ebbero parecchi cambiamenti nel modo di vivere.Dopo secoli di guerre e distruzioni le popolazioni sentirono il bisogno di organizzare il proprio territorio e nacquero così i primi raggruppamenti sociali, politici e religiosi.Le terre della bassa Garfagnana abbondavano di corsi d’acqua ,che permettevano l’irrigazione dei campi strappati ai boschi di cui ricca questa zona che così, velocemente cominciò a popolarsi.Durante questo periodo regnava in questi luoghi la Contessa Matilde di Canossa la quale dette molta importanza all’edificazione di opere religiose (narra la leggenda che essa ambiva a divenire Papa e che per riuscirvi doveva costruire 100 Chiese riuscì ad edificarne 99). Tra queste, dentro le mura della fortezza di Loppia costruì la Chiesa che fu consacrata il 4 Febbraio del 1058.In questi anni, la Pieve cominciò la sua espansione, nel 1277 il Vescovo Paganello conferì questo feudo nelle mani di Guglielmo Guidone Bizzarri di Loppia. La Pieve crebbe sia di ricchezze che d’importanza tanto da essere considerata quasi come un Vescovato per le nostre zone e aveva soggette a sé 28 Chiese che erano : S.Comizio di Pedona ,S.Lucia.di Colle Bertingo , S.Martino di Ghivizzano, S.Martino di Coreglia, S.Stefano di Lucignana, S.Giusto di Tiglio, S.Andrea di Seggio, S.Silvestro di Ariana, Chiesa di Rocca Pettorita (oggi Pettori), S.Pietro di Lupinaia, S. Quirico di Castelvecchio, Spedale  del Ponte a Populo (oggi Perpoli) S.Maria di Treppignana , S.Michele di Albiano, S. Jacopo e Cristoforo  di Barga, S. Frediano di Sommocolonia, S. Regolo di Catagnana  ,S.Nicolao  di Calavorno, S.Silvestro di Vitiana, S.Martino di Bori ,S.Sisto dello stesso Pievanato, S.Jacopo di Gragno, S.Michele di guzano, S. Pantaleone, S.Simone , Spedali  di Calavorno  Monastero delle donne di Campo S. Pietro, Eremitorio  di Giuncheto. Poi le guerre e le contese che si succedettero nel medioevo, portarono alla decaduta della Pieve e alla devastazione della Chiesa, ma no alla distruzione completa. Da antichi scritti, siamo venuti a conoscenza che la Chiesa è rimasta diroccata e abbandonata per circa 68 anni, fino a che nel 1500 il territorio cominciò a ripopolarsi.Molte famiglie dai luoghi vicini vi s'insediarono come i Verzani da Verzano, Riani da Riana, Casci da Cascio. Fu comunque grazie ad Iacopo Manni, allora Pievano di Barga che partì l’idea di ricostruzione della Chiesa di Loppia. Riunì gli abitanti di Filecchio, Seggio, Pedona, Fornaci e Caterozzo e rivelò la sua ambizione di rifar rinascere dalle proprie rovine l’antico edificio sacro. La gente di codeste frazioni accettò e grazie al loro duro lavoro nel 1522 la Chiesa era già in buono stato e fù così consacrata sotto il titolo di Maria SS. Assunta. Nel 1621 le fù concesso di nuovo il fonte Battesimale, il 6 Dicembre del 1684 da Cardinale Spinola fù scissa assieme alla Chiesa S. Michele d, Aliano dalla Pieve di Barga. Siamo arrivati, così sino ai nostri giorni e la Pieve di Loppia raccoglie sotto di sé le Chiese delle frazioni di Filecchio, Pedona e le due Chiesine di Seggio ma soprattutto nonostante lo scorrere del tempo e i vari restaurì si può ancora ammirare così com’era negli anni del suo massimo splendore, l’antica bellezza della chiesa.
 Ora dopo aver riportato le tappe salienti della storia della sudetta pieve ,passiamo a descrivere come è costruita la chiesa. La facciata, è fatta ad alte arcate di Travertino e pietra Serena, la finestra sopra la porta è rettangolare ma è stata fatta in epoca più moderna. L’arco di mezzo, dove si trova la porta è più alta degli altri quattro archi che formano la facciata.  Al di sotto poi vi sono due altri archi e sotto a questi c’era una vasta porta che in seguito fu ristretta come ancora oggi è. Più in alto di queste arcate vi era un ornato fatto a guisa di piccolissime arcate senza colonna a base che in gran parte esiste ancora.Le colonne delle arcate sono tutte consumate dal tempo come si vedono usurate le altre pietre simili a queste. Nel dietro della chiesa, accanto alla cupola si vedano tre arcate con colonne di travertino messe tutte a disegno come quelle della facciata. Il campanile è alto quattro piani. Inizia con tre gradini messi a disegno. La cantonata attaccata alla chiesa fino al secondo piano sembra più antico del resto del muro. Ha due pertugi a volta con due colonnine in mezzo, il tutto in pietra comune. Dalla parte di Levante i muri della chiesa si vedano, sebbene ripresi in qua e la in tutta la loro antica struttura. Ritornando alla facciata presso la cantonata si vede una pietra in cui è scolpita l’iscrizione       
                                                                            VA :VA :ET
                                                                               OM :VA
Le lettere della prima riga si conoscono benissimo, ma quelle della seconda sono scrostate, tuttavia intelligibili da poterne dare l’interpretazione di: Vanitas vanitatum et omnia vanitas.Il formato dei caratteri non è antica ed è facile che alludesse alla decadenza della Pieve avvenuta nel 1422 e volessero dire che in questo mondo tutto è soggetto a finire pure le istituzioni più fiorenti e i monumenti più solidi. Entrando in chiesa osserviamo il battistero, esso è una pila di marmo ottagonale sorretta da un piedistallo e da una colonna pure ottagonale. A destra si può vedere un, altra pila del medesimo marmo (probabilmente del Pietrasantino) con piedistallo a grandi foglie.Vi è pure una terza pila antica di sasso comune. La chiesa è di forma a croce sullo stile delle antiche Basiliche a tre navate e sei archi.Tutte e tre le navate terminano alla crocera con tre bellissimi archi. L’altare maggiore è posto quattro gradini più in alto del coro.Dietro L’altare vi è una mezza cupola a guisa di nicchia, ove è dipinta l’Assunzione di Maria. Vi è poi una specie di dietro coro fatto a semicerchio che gira intorno alla mezza cupola, e vi si accede per mezzo di due porticciuole aperte ai lati dell’Altare. A destra e a sinistra dell’Altare maggiore, vi sono altri due Altari, e sei se ne contano nelle navate laterali. È degno di osservazione il Ciborio di legno dorato dell’Altare del SS.mo Sacramento,ricco e di bellissima fattura   
rif. http://www.contadolucchese.it/Pievi_romaniche.htm
















































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