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Molazzana

Molazzana ( 474 m.S.l.m.)

Lungo le pendici orientali delle Alpi Apuane, all’ombra delle due Panie (Secca e della Croce) sorge il paese di Molazzana, oggi tranquillo capoluogo comunale della Garfagnana e un tempo importante castello, collocato sul confine fra le terre lucchesi ed estensi, più di una volta si trovò al centro delle loro dispute e battaglie.Le origini di Molazzana si perdono nella notte dei tempi, esaminando il suo nome alcuni storici le farebbero risalire al periodo romano, nonostante nei suoi pressi vi siano numerose grotte, in alcune delle quali furono ritrovati anche dei reperti risalenti all’Eneolitico e prima dell’insediamento dei romani in Garfagnana, quel tratto di Apuane abbia ospitato numerosi insediamenti celtici dei Liguri-Apuani.Sull’origine e significato del termine Molazzana, nel corso degli anni sono state formulate due diverse interpretazioni, nella prima ipotesi la si farebbe risalite a “Iana da molino”, dove Iana rappresenterebbe l’immagine di una statua, di un tempio pagano posto vicino ad un molino, mentre nella seconda, il toponomio deriverebbe dal termine “Mola-aziana”, molino (Mola) di un certo Azio.Le prime notizie documentate del borgo le troviamo all’interno di una pergamena del 997, nella quale il Vescovo Gherardo allivellò dei beni, appartenenti alla Pieve di Gallicano (SS.Cassiano e Giovanni) locati in “Mulatiano”, ad un certo Sisemondo e successivamente in un “Placito” della Contessa Matilde di Canossa, redatto il 10 luglio del 1105 nel corso di una sua visita a “Villa Foxana” l’attuale Pieve Fosciana.Molazzana fin da X secolo fu feudo dei Porcaresi (consorti dei Corvaresi di Versilia), nobile casato di origine Longobarda, che nel 1209 ritenuto responsabile dell’uccisione del Podestà di Lucca, venne messo al Bando dall’Imperatore Ottone IV, nel XIII secolo quando Lucca iniziò a espandere il suo dominio in Garfagnana, i Porcaresi per sottrarsi alla sua giurisdizione strinsero alleanze con i pisani sostenitori di Papa Gregorio IX e con i Cattanei (nobili di Garfagnana), nonostante ciò nel 1272 i lucchesi dopo aver ottenuto (con i denari) l’Investitura Imperiale da Federico II su l’intera Garfagnana, riuscirono ad impadronirsi di Molazzana, ponendola sotto la giurisdizione della “Vicaria di Barga”.Dopo la morte di Castruccio Castracane, Lucca e il suo contado finì alla mèrce di Firenze e Pisa, Barga si diede a Firenze e alcune terre della sua Vicaria compresa Molazzana, finirono come Lucca sotto la tirannia pisana “servitù babilonese” (così verrà chiamato quel periodo dai lucchesi), i pisani per amministrare queste terre istituirono a Gallicano la “Vicaria di Gallicani”, con l’arrivo a Lucca di Carlo IV di Boemia e il ripristino della libertà a Lucca, Molazzana ritornò sotto le insegne lucchesi, questi continui cambiamenti e lotte fra le tre città toscane intorno al 1430 spinsero Molazzana e le sue terre, a chiedere protezione a Niccolò d’Este Marchese di Ferrara.
Ottenuta la protezione dagli estensi, Molazzana venne inserito sotto la giurisdizione della Vicaria Estense di Trassilico e come estremo avamposto militare estense iniziò a contrastare le truppe lucchesi stabilitisi a Gallicano, come avvenne il 17 luglio 1583 quando le soldatesche lucchesi penetrarono nel suo territorio, devastando la campagna di Cascio e dopo alcuni giorni quella di Molazzana, la popolazione quel giorno fu costretta a riparare all’interno del castello, aspettando l’arrivo del suo comandante Niccolò Venturelli, recatosi in quei giorni alla fortezza di Calomini per un sopralluogo, il Venturelli vedendo levarsi in direzione di Molazzana, le colonne di fumo provocate dalle capanne incendiate accorse immediatamente con i suoi soldati in aiuto del castello e costrinse i lucchesi a una precipitosa fuga.I lucchesi nel 1602 risalirono la montagna un’altra volta, forti di 3000 fanti e di alcuni pezzi d’artiglieria, posero l’assedio a Cascio e Molazzana bersagliandola con l’artiglieria, queste azioni militari che portarono morte e distruzioni nei due paesi, furono ordite dai generali lucchesi Mei, Burlamacchi e Cenami, principalmente per costringere gli estensi ad inviare in loro soccorso delle truppe impegnate nell’assedio di Castiglione, risollevando le sorti della fortezza lucchese.Nel 1613 col riaccendersi della guerra fra le due fazioni, 16000 fanti lucchesi comandati dal generale Jacopo Lucchesini entrarono con decisione nelle terre di Molazzana, alcuni reparti dopo essersi fortificati nella località “Termini” iniziarono a bombardare il borgo, gli uomini di Molazzana non cedettero mai e sotto il tiro costante dell’artiglieria lucchese riuscirono sempre a riparare le brecce apertesi nelle mura del castello e al sopraggiungere dei rinforzi comandati dal generale Bentivoglio riuscirono a contrattaccare riuscendo a mettere in fuga i lucchesi dopo una cruenta battaglia, il luogo dello scontro da quel giorno fu chiamato la “Buca dei Morti”, il 27 agosto sotto l’arbitrato degli spagnoli si conclusero definitivamente le ostilità fra i due schieramenti e finalmente il paese trovò la pace. La chiesa di S.BartolomeoL’originaria chiesa di Molazzana intitolata a S.Bartolomeo fu edificata probabilmente in epoca Longobarda e dalle poche notizie in nostro possesso nel biennio 1276-77 risulta raccogliere una Decima di 2 Lire Pisane e di 3 Soldi, nel 1421 fu unita alla Pieve dei S.Jacopo di Gallicano, dalla quale si separerà due secoli dopo infine nel 1855 a causa di una frana la chiesa andrà completamente distrutta (si salverà solo il campanile) e un anno dopo verrà riedificata più in basso.

Castello di Molazzana
Il primo incastellamento di Molazzana avvenne con lo scoppio delle guerre comunali ad opera dei Porcaresi, probabilmente sopra una vecchia fortificazione antecedente al Mille, con l’arrivo degli estensi la fortezza fu a ragione rafforzata e ristrutturata, una frana nel 1855 fece crollare l’antica chiesa di S.Bartolomeo ubicata al suo interno e un terremoto nel 1920 completò la distruzione del castello, sei anni d
opo sgombrate le macerie al suo posto sorse un parco alberato.
Rif. http://www.contadolucchese.it/Molazzana.htm















































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