S. Pellegrinetto ( 945 m.S.l.m.)
S. Pellegrinetto in origine era chiamato Alpe di Trassilico (in Montibus Trassilici), forse perché era dipendente dalla parrocchia di Trassilico. Assunse il nome di S. Pellegrinetto dopo la costruzione di una chiesa, intitolata a S. Pellegrino e per distinguersi dalla comunità di S. Pellegrino in Alpe.
Come si può apprendere da alcuni testi storici, agli albori del 1400 viene fatto risalire il primo insediamento che costituirà poi S. Pellegrinetto. Diversi ovili, sparsi nelle prossimità di sorgenti d'acqua e dei prati propizi all'allevamento del bestiame, vennero trasformati in semplici abitazioni dai pastori locali che vi si insediarono. Queste capanne appartenevano ai signori Pierelli e Colli di Trassilico, Marchese Ponticelli delle Fabbriche, Cozza di Cascio e Papini di Fornovolasco e ad altri proprietari di condizione inferiore. Ancora oggi, a testimonianza di questa probabile origine, si può notare come S. Pellegrinetto non sia formato da un unico agglomerato di abitazioni, bensì da diversi nuclei di case sparse, situati nei luoghi ove sorgevano gli ovili, ognuno contraddistinto da un proprio nome.
Nel 1680 la popolazione dell'Alpe di Trassilico ormai accresciuta, sentì la necessità di avere una propria chiesa e iniziò i lavori per la sua costruzione su uno spiazzo del Monte Tre Corna, nel punto più vicino ai molteplici nuclei abitativi. Fu costruita a spese dagli uomini dell'Alpe e dedicata alla Vergine del Carmelo e a S. Pellegrino.
Sembra che l'aggiunta del coro nella chiesa di S. Pellegrinetto, intervento necessario a soli cinquanta anni dalla sua costruzione per l'aumentata popolazione, sia del 1734; questa notizia non trova però corrispondenza né con una data riportata in un'iscrizione su pietra posta in facciata ("hoc opus dei, misericordia fecit anno 1721"), né con una data posta nel coro (1739). Il 12 novembre 1741 l'oratorio di San Pellegrinetto per decreto dell'Arcivescovo di Lucca, Fabio Colloredo, fu cambiato in chiesa curata e nel 1772 ebbe la fonte battesimale. Il 1786 sembra essere l'anno in cui è stato eretto il campanile, visto che in una pietra inserita nella struttura compare l'iscrizione: "a. d. 1786 hoc opus populi charitas fecit".
Come si può apprendere da alcuni testi storici, agli albori del 1400 viene fatto risalire il primo insediamento che costituirà poi S. Pellegrinetto. Diversi ovili, sparsi nelle prossimità di sorgenti d'acqua e dei prati propizi all'allevamento del bestiame, vennero trasformati in semplici abitazioni dai pastori locali che vi si insediarono. Queste capanne appartenevano ai signori Pierelli e Colli di Trassilico, Marchese Ponticelli delle Fabbriche, Cozza di Cascio e Papini di Fornovolasco e ad altri proprietari di condizione inferiore. Ancora oggi, a testimonianza di questa probabile origine, si può notare come S. Pellegrinetto non sia formato da un unico agglomerato di abitazioni, bensì da diversi nuclei di case sparse, situati nei luoghi ove sorgevano gli ovili, ognuno contraddistinto da un proprio nome.
Nel 1680 la popolazione dell'Alpe di Trassilico ormai accresciuta, sentì la necessità di avere una propria chiesa e iniziò i lavori per la sua costruzione su uno spiazzo del Monte Tre Corna, nel punto più vicino ai molteplici nuclei abitativi. Fu costruita a spese dagli uomini dell'Alpe e dedicata alla Vergine del Carmelo e a S. Pellegrino.
Sembra che l'aggiunta del coro nella chiesa di S. Pellegrinetto, intervento necessario a soli cinquanta anni dalla sua costruzione per l'aumentata popolazione, sia del 1734; questa notizia non trova però corrispondenza né con una data riportata in un'iscrizione su pietra posta in facciata ("hoc opus dei, misericordia fecit anno 1721"), né con una data posta nel coro (1739). Il 12 novembre 1741 l'oratorio di San Pellegrinetto per decreto dell'Arcivescovo di Lucca, Fabio Colloredo, fu cambiato in chiesa curata e nel 1772 ebbe la fonte battesimale. Il 1786 sembra essere l'anno in cui è stato eretto il campanile, visto che in una pietra inserita nella struttura compare l'iscrizione: "a. d. 1786 hoc opus populi charitas fecit".
Commenti
Posta un commento