Rosignano Marittimo ( 378 m.S.l.m.)
Il toponimo Rosignano deriva probabilmente da un nome di persona di epoca romana, Rasinius o dalla famiglia dei Rasinii, in quanto nel 778 il toponimo è attestato come Rasinianus, anche se per Giuliano Bonfante potrebbe essere connesso con Rasenna, il nome nazionale degliEtruschi[4]. Invece, secondo lo storico Piombanti, nel 762 (in piena epoca longobarda) si parlerebbe di Rasiniano in un documento inerente alla divisione dei terreni appartenenti al vescovo longobardo di Lucca.[5] Nel 1862 venne aggiunta la specificazione "marittimo", cioè "della Maremma" (in latino Maritima), per distinguerla dall'attuale comune di Rosignano Monferrato.
Il toponimo Rosignano deriva probabilmente da un nome di persona di epoca romana, Rasinius o dalla famiglia dei Rasinii, in quanto nel 778 il toponimo è attestato come Rasinianus, anche se per Giuliano Bonfante potrebbe essere connesso con Rasenna, il nome nazionale degliEtruschi[4]. Invece, secondo lo storico Piombanti, nel 762 (in piena epoca longobarda) si parlerebbe di Rasiniano in un documento inerente alla divisione dei terreni appartenenti al vescovo longobardo di Lucca.[5] Nel 1862 venne aggiunta la specificazione "marittimo", cioè "della Maremma" (in latino Maritima), per distinguerla dall'attuale comune di Rosignano Monferrato.
In epoca medievale a Rosignano avevano possedimenti i Della Gherardesca ed il monastero di San Felice di Vada. Fu comune pisano dal X secolo e noto per lo spedale dipendente da quello di Pisa (1294), poi soppresso nel XVII secolo. Dal 1046 si hanno però i primi documenti del centro fortificato. Dopo la morte della contessa Matilde di Canossa il castello passò sotto la potestà della Chiesa vescovile pisana con la conseguente influenza politica della Repubblica di Pisa che ne riconobbe le istituzioni di comune rurale nel 1146. Il centro dove sorgeva un castello divenne sede della podesteria fiorentina (1406), nel 1433 fu smantellato dai Fiorentini, ma pochi anni dopo il fortilizio fu ricostruito, tanto che, nella seconda metà del XV secolo, respinse un attacco dei Genovesi, che erano sbarcati a Vada. Di questo nucleo fortificato non rimangono tracce particolarmente visibili se non alcune porzioni delle mura settentrionali ed occidentali in prossimità della chiesa dei SS. Giovanni Battista e Ilario e di alcuni torrioni bastionati post-medioevali.
Divenne in seguito tenuta di caccia medicea con una vasta tenuta e fattoria e con una sede per gli arcivescovi pisani nel "Palazzo delle logge" (si racconta che qui si ammalò di malaria il giovane principino Garzia de' Medici). Nel 1606 entrò a far parte del Capitanato di Livorno e con la riforma amministrativa leopoldina del 1776 divenne podesteria di prima classe.
Lo sviluppo consistente del territorio comunale si ebbe solo nell'Ottocento, quando furono avviate le bonifiche delle zone pianeggianti. All'inizio delXX secolo, con il potenziamento delle vie di comunicazione (in particolar modo con l'apertura della ferrovia Livorno-Cecina) e con l'affermazione del comparto industriale (Solvay Group), venne fondata l'importante frazione di Rosignano Solvay, inizialmente conosciuta come "Paese Novo".
Il territorio comunale fu l'epicentro del terremoto che si verificò in data 1º aprile 1950, con magnitudo 5,09 della Scala Richter e VI-VII grado dellaScala Mercalli.[6]
Il museo è ospitato nel Palazzo Bombardieri, all'interno della Rocca. Vi sono esposti materiali che riguardano la storia delle attività produttive sul territorio dell'alta Val di Cecina (appartenente in epocaetrusca alle città di Pisa e di Volterra) e provenienti dalle necropoli di Castiglioncello e di Vada, dall'area archeologica di San Gaetano di Vada e dalle numerose ville romane che avevano occupato la pianura lungo la costa in epoca romana. Sono ospitati anche materiali provenienti dalle ricerche diarcheologia subacquea lungo la costa.
omunemente ribattezzato dagli abitanti Poggio Pelato è il monte più alto nel comune di Rosignano Marittimo (378 m s.l.m.), che parte dal paese e si estende verso Castiglioncello (lato mare) e verso i paesi come Castelnuovo della Misericordia e Nibbiaia (lato monte). Il poggio deve il suo nome a causa della sommità ricoperta di soli arbusti. Sino alla fine del 2006 sulla vetta era presente una piccola "torretta" di controllo con pannelli solari che però è stata semi-smantellata.
È meta di turisti e degli abitanti per passare una buona giornata nel verde, seguendo i molti sentieri e strade principali. Frequentato anche da ciclisti che amano lo sterrato, ospita sempre più frequentemente raduni di fuoristrada da parte di un club diRosignano Solvay. Su di esso vige il divieto di campeggio e di accendere fuochi; ma ciò nonostante, come ormai si ripete da generazioni, tantissimi ragazzi vi si ritrovano per il ponte del 25 aprile-1º maggio.
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