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Fabbriche di Vallico

Fabbriche di Vallico (349m S.l.m.)


Con i suoi 500 abitanti,Fabbriche di Vallico è uno dei più piccoli comuni della provincia di Lucca. Nel piccolo centro, posto ad una altitudine di 349 s.l.m., si possono visitare l'antico mulino ad acqua del Settecento, da poco rimesso in funzione, il ponte medievale e la suggestiva Grotta di Lourdes, nella chiesa parrocchiale.
Oltre che uno dei più piccoli, Fabbriche di Vallico è anche il comune più giovane della Garfagnana. Si è infatti originato nel secondo dopoguerra, quando Trassilico si è diviso in più unità amministrative ed alcune sue frazioni hanno dato vita a Fabbriche. Tra queste vi sono Gragliana, Vallico Sopra, Vallico Sotto e Fabbriche di Vallico. Trassilico e Verni, invece, sono stati inglobati dal comune di Gallicano.
La storia del borgo risale però ad epoche molto più remote ed è documentata fin dal X secolo. I rinvenimenti archeologici comparsi nella Buca di castelvenere, inoltre, testimoniano una presenza umana risalente almeno al V secolo a.C., quando nella zona operano i Liguri Apuani. Questo antico popolo, le cui origini sembrano essere addirittura preindoeuropee, è stato poi soppiantato dai Romani, che a loro volta hanno ceduto alla pressione delle invasioni barbariche.
Tra i popoli che hanno contribuito al crollo dell'Impero romano i Longobardi sono quelli che si sono stanziati nella zona della Garfagnana, nell'ambito di una politica di conquista dell'Italia che li ha visti primeggiare da Pavia fino a Benevento. Probabilmente il primo nucleo abitativo di Fabbriche è inserito nei domini di uno dei casati longobardi nella regione. Dopo il Mille, tuttavia, è Lucca ad affermare il proprio possesso sul territorio.
Fabbriche, inserito nella vicaria di Trassalico, è stato dominato dal capoluogo toscano fino al XIII secolo. La posizione intermedia del vicariato, tra Lucca, Firenze e Modena (capitale del ducato estense), l'ha posto poi al centro di una serie di conflitti per l'affermazione sulla sua area. La spunteranno alla fine i signori emiliani, ponendo Trassalico ed i suoi territori sotto il loro dominio fino all'Unità d'Italia, nel 1859.
Intorno al XIV secolo il borgo è divenuto un importante centro per la lavorazione del ferro, assumendo probabilmente in quell'epoca il toponimo "fabbriche", grazie all'arrivo nel paese di una colonia di mastri ferrai provenienti da Bergamo. Altra attività che ha fatto la fortuna del paese è la coltivazione e la commercializzazione di castagne.
























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